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la parola della domenica
Anno
liturgico B |
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Dt
18,15-20 È il primo dei segni di Gesù nel vangelo di Marco, il primo dei segni che noi siamo soliti chiamare "miracoli". Ed
è un segno, un miracolo, senza gesti: basta una parola, una sola
parola: "Taci, esci". "Dì una sola parola, una sola
parola, Signore, e io sarò salvato". All'inizio
del brano: "...ed erano stupiti del suo insegnamento". Mi incuriosiva, leggendo il testo, il connubio, o il divorzio, di questi due termini: "parola" e "autorità". Mi incuriosiva perché il nostro mondo si segnala per un eccesso di parole, un'invasione di parole: ma ti fanno sussultare come davanti a qualcosa di nuovo? Hanno dentro -le parole- un'autorità? E quando le parole hanno dentro un'autorità? Pensate
quante persone erano entrate, durante gli anni, di sabato, nella sinagoga
di Cafarnao. Ogni sabato qualcuno si alzava, prendeva il rotolo, lo apriva,
leggeva, insegnava. Eppure gli scribi erano un'autorità. Avevano il "ruolo" dell'autorità, ma il loro insegnamento non stupiva nessuno. Erano fermi alle leggi, all'interpretazione delle leggi, all'enunciazione delle leggi. Erano parole vecchie, logore, che non mettevano in moto nessuno: un diluvio di parole da cui salvarsi. Parole
da cui salvarsi o parole che ci salvano? Questo è il problema.
Enorme la differenza. Pensate come spesso abbiamo appiattito l'immagine dell' autorità nell'immagine del contenere, del frenare, del mettere i paletti, del dire il codice, le cose di sempre. Parole
stanche, dilavate, senza sussulti. E come si potrebbe fremere o stupirsi? Nelle
parole di Gesù c'era il brivido della profezia, la passione del
profeta. Per
questo il libro del Deuteronomio chiama Mosè profeta: Mosè
non era solo parole, era cammino. I suoi occhi non erano pallidi come
quelli di coloro che sdottorano da lontano, erano occhi rossi di sabbia
e di fatica. Così Gesù. La meraviglia della gente - e anche il brivido - era per quella sua parola, una semplice parola, una sola: "Taci, esci da quell'uomo", che era accaduta. Era accaduta! La gente, quella gente, aveva passato anni a sentire parole dopo le quali non accadeva mai niente, ed ecco la sorpresa del Rabbì di Nazaret e di quelle sue parole che accadono: "comanda agli spiriti immondi e gli ubbidiscono". Parole che non si perdono nell'aria, ma accadono. E
accade la liberazione. Quando la parola è profezia, è parola
di Dio, accade la liberazione. A volte è il tumulto delle parole di coloro che hanno un intento preciso, quello di portarti nel gregge. E gridano e gridano e gesticolano, come il demonio del vangelo. E Gesù zittisce: "Taci". Zittisce quelli che ti gridano intorno. E nel silenzio, nel silenzio del tuo cuore, ti restituisce nella tua dignità, ti ridona un cuore di uomo e donna liberi. |
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